Sphynx (il gatto nudo)

Lo Sphynx è così chiamato perché ricorda i gatti delle rappresentazioni e dell’iconografia egiziana. Non costituisce il primo caso di gatto senza pelo: i felini gabri erano già noti e venerati presso gli Aztechi. I primi dati riguardanti un allevamento di Sphynx risalgono agli anni 30, in North Carolina, dove nacque una cucciola completamente priva di pelo. Fino al 1966 però erano solo casi, ma da questa data in poi in Canada intrapresero un programma di selezione per creare la nuova razza.

Lo Sphynx è senza dubbio il gatto più strano che esista, il suo manto è praticamente privo di pelo, le orecchie sono grandissime e il muso aguzzo. Il suo corpo non ha segreti. La sua sconcertante nudità ne mette in risalto la fisionomia e quello che negli altri gatti è a volte difficile intuire: zampe lunghe e muscolose, corpo longilineo ma con ossatura media, classificato come semiforeign, petto largo e addome arrotondato.

Il suo corpo è ricoperto da leggerissima peluria impalpabile che, quando lo si accarezza, dà la sensazione di sfiorare una pesca. Pochi ciuffi di pelo, fine e morbido, sono concentrati sul muso, sulle orecchie e sulla punta della coda. Il suo aspetto un po’ rugoso, il muso così espressivo, gli occhi vivi e dolci risvegliano nell’uomo l’istinto di protezione che solo i cuccioli indifesi riescono a suscitare. La temperatura interna è più alta di circa mezzo grado rispetto agli altri gatti.

Ha un ottimo rapporto con i propri simili e accetta di buon grado anche la convivenza con i cani. Soffre se trascurato, adora sentirsi al centro dell’attenzione ed essere coccolato continuamente. E’ un gatto spiritoso, agilissimo, particolarmente affettuoso e disponibile.

Due sono le attenzioni principali: evitargli l’esposizione ai raggi solari perché si può scottare e dargli da mangiare spesso  e molto proprio per il suo elevato fabbisogno di metabolico per la temperatura corporea più alta. Le gatte non presentano calori frequenti, non sono prolifiche e la mortalità neonatale è molto elevata.