Alano: carattere, allevamenti e prezzo

L’Alano ha origine tedesche e si pensa che la sua derivazione sia dovuta ad incroci tra grandi cani mastini e dei levrieri.

Gli studiosi sostengono che questi incroci sino stati realizzati grazie alle importazioni di grandi cani e di levrieri da parte dei commercianti Fenici che solcavano il Mediterraneo scambiando della merce rara come alcuni grandi molossoidi. E’ una razza che è ormai diffusa e conosciuta dovunque.

L’Alano è una delle razze di maggior taglia.

Nel suo aspetto generale unisce fierezza, forza ed eleganza in un insieme pieno di nobiltà. E’ grande, potente e di costruzione armoniosa.

L’Alano, grazie alla mole unita alla distinzione, all’armonia dell’aspetto, alla proporzione delle forme, dà a colui che lo contempla l’impressione di trovarsi di fronte ad una statua piena di nobiltà.

Pur essendo un cane di grande taglia, non è massiccio e tozzo, ma al contrario, è snello e slanciato. La sua testa è imponente e le sue linee sono eccezionalmente eleganti nell’insieme.

Eccellente cane da guardia.

Gentile con la famiglia che lo cura, ma inadatto per stare con i bambini, non tanto per il suo carattere ma solo esclusivamente per le sue dimensioni. Mai attaccherebbe una persona senza motivo; è sempre leale e fedele.

E’ un cane molto affettuoso, il quale sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa per chi lo accudisce.

Si deve ricercare un cane da accompagnamento adatto alla vita in famiglia, senza paure e sicuro di sé, ricettivo all’apprendimento, privo di aggressività e dotato di soglia di reazione elevata.

Nei cartoni animati è un alano il famoso Scooby Doo.

L’Alano è dotato di una bontà istintiva, attaccato ai suoi padroni, riservato con gli estranei.

Altezza:

– maschi almeno 80 cm

– femmine almeno 72 cm

Peso: 45-55 kg

Colori: tigrato, fulvo, nero, blu, bianco e nero (detto Arlecchino).

L’alano è un cane di origine tedesca che viene Erroneamente conosciuto anche come Great Dane o Gran Danese.

L’equivoco nasce da una tavola disegnata dal naturalista francese George Buffon, che denominò appunto questo cane come Grand Danois.

Ma la nazionalità tedesca della razza venne codificata in un primo momento nel 1878 a Berlino, quando un gruppo di allevatori decise di catalogare sotto il nome di Deutsche Dogge (Mastino Tedesco) diversi gruppi di cani dalle caratteristiche molto simili provenienti dalla regione sud occidentale della Germania.

Il nome alano usato in Italia venne adottato ufficialmente nel 1920.

Si ritiene infatti che i Deutsche Dogge discendano dai cani giunti in Europa probabilmente nel IV secolo al seguito dei guerrieri sciti Alani, o Alaunt. I cani Alaunt non persero questa loro vocazione belligerante fino al tardo Medioevo, quando ne fu evidenziata la grande attitudine alla caccia. Divennero così cani da caccia agli animali selvatici, specialmente al cinghiale (per questo erano chiamati saupacker, cacciatori di cinghiali), ma anche al cervo e all’orso.

Cacciavano quasi sempre in muta, con le orecchie tagliate per evitare di venire feriti dalla preda afferrata con le potenti mascelle, non per ucciderla ma per trattenerla in attesa dei cacciatori. Poiché la tecnica di caccia consisteva nell’inseguimento al fine di stancare la preda, alcuni studiosi sostengono che, per associare alla resistenza una maggiore velocità, l’alano sia stato incrociato con il levriero.

Il suo essere stato cane da guerra, lo faceva eccellere, oltre che nel combattimento e nella lotta, anche come difensore del padrone, attento custode degli interni dei castelli e delle case dei nobili.

Le sue qualità di guardiano, protrattesi fino ai giorni nostri, presero rapidamente il sopravvento sia perché, anche per il suo pelo corto, preferiva il calore del focolare al freddo inverno mitteleuropeo, sia per il suo aspetto particolarmente bello ed elegante che, dal Rinascimento in poi, lo fece diventare il cane di moda della nobiltà europea, che lo voleva accanto a sé nelle proprie case.