Il gatto: un cacciatore solitario - 1° parte
Scritto da G. • Mercoledì, 21 marzo 2012 • Categoria: Cure del caneIl gatto ha avuto origine dai
primissimi carnivori, ed è geneticamente mangiatore di carne da almeno 60
milioni di anni, a dispetto della moderna tendenza di convertire il micio
domestico alla dieta vegetariana. Per le loro abitudini i carnivori possono
essere generalmente suddivisi in due tipi: quelli che si cibano dei resti degli
animali uccisi da altri predatori e quelli che si procurano il cibo cacciando e
inseguendo le loro prede. Il gatto fa parte proprio di quest’ultimo gruppo, è
cioè un vero predatore. Anche il lupo, la volpe, il cane e altri canidi si sono
evoluti come cacciatori, ma hanno imparato a integrare la loro dieta con
un’ampia varietà di altri alimenti vegetali, e questa è una fondamentale
differenza tra cani e gatti.
Gatti a caccia. Per capire il
comportamento del gatto domestico occorre tenere conto della diversa
impostazione dell’arte della caccia che i felini hanno rispetto ai canidi,
nonostante esistano numerose eccezioni all’interno dei due gruppi. Generalmente
i canidi hanno impostato la caccia come attività di branco, nel quale ogni
animale collabora alla cattura della preda. I felini invece prediligono un tipo
di caccia solitaria che si basa essenzialmente sull’agguato, sullo scatto e
sulla rapidità dell’inseguimento. Il gatto ha sviluppato un modo di intendere la
caccia assai indipendente e individualista, che lo porta a dominare gli animali
più deboli e a evitare quelli più forti. Inoltre, da bravo cacciatore
solitario, ha sviluppato una straordinaria abilità nella comprensione dei punti
di forza e dei punti deboli delle sue prede e degli altri individui in genere,
comportandosi di conseguenza.
0 Commenti
Aggiungi Commento