
Il
cimurro del cane è una malattia
infettiva,
contagiosa, propria dei carnivori provocata da un ultra-virus, appartenente alla famiglia dei Paramyxoviridae, isolato da Carrè nel 1905. In condizioni naturali l’affezione colpisce,oltre al cane, la volpe, il lupo, la iena, ecc.
Dal punto di vista clinico si tratta di una delle malattie più
complesse per il notevole poliformismo sintomatologico con cui spesso decorre.
Infatti nel cimurro, malattia sempre a decorso
febbrile, si notano manifestazioni
catarrali acute delle mucose e la presenza di un esantema vescicolo-pustoloso in particolare nella parte interna delle cosce e sul ventre.
Insorgono sintomi gastro-intestinali accompagnati da
diarrea. Nella forma respiratoria si osserva
catarro diffuso con
tosse e segni riferibili a
laringite,
bronchite e
bronco-
polmonite. A carico del sistema nervoso centrale si rilevano fenomeni spastici o paralitici, come
convulsioni.

Un tempo si pensava che il cimurro colpisse i cani dall’età di 3 mesi ad un anno, ora invece si è accertano che può colpire anche i cani adulti.
Il contagio è molto frequente nei luoghi dove ci sono molti animali come ad esempio i canili, i negozi di animali, le manifestazioni, ecc.

Per combattere questa malattia esiste un
vaccino da fare contro il cimurro dalle 6 alle 9 settimane di vita del cucciolo. Il trattamento profilattico si impegna per proteggere i cani minacciati dall’infezione cimurrosa o comunque esposti al contagio.
L’iniezione deve praticarsi per via sottocutanea o endomuscolare nei muscoli della coscia. Nel caso in cui l’animale non fosse stato vaccinato e venisse a contatto con la malattia il trattamento curativo per essere efficace deve iniziarsi alle prime manifestazioni cliniche, quando si notano i primi fenomeni febbrili.